Yoga della risata, inizio e scoperta

Il lavoro dell’operatore olistico spazia tra momenti introspettivi ed altri estremamente divertenti. Le discipline si muovono tra diversi ambiti: serve trovare ciò che meglio si addice al nostro qui e ora

 

Yoga della risata: la storia

L’origine dello yoga della risata non è una fonte unica, ma prende spunto da diverse correnti che come nel più celebre caso di serendipità, si sono trovate tra le mani un metodo particolare, unico e funzionale capace di ristabilire un equilibrio nel qui e ora.

Da quel momento in poi si è deciso di approfondire la tecnica e stravolgere così le regole base della meditazione che richiedono un assoluto silenzio o una leggere sinfonia di sottofondo.

Ma, andiamo con ordine.

La risata può essere terapeutica

Lo scrittore Norman Cousins attraverso il volume “Anatomia di una malattia” descrive come l’umorismo lo aiutò a superare una malattia dalla potenzialità mortale.

Nel suo scritto Cousins racconta, nella pratica, come la risata può essere un valido aiuto per alleviare il dolore: dieci minuti di grosse risate per garantire due ore di sonno indolore.

Da qui, iniziarono molte ricerche che sfociarono nello yoga del sorriso che conosciamo oggi.

La scienza della risata: gelotologia

Il Dottor William F.Fry fu tra i primi medici psichiatrici ad osservare pazienti e studiare i loro comportamenti nei confronti della risata.

Egli riuscì a dimostrare che molti sistemi fisiologici sono stimolati da una sana risata: 20 secondi bastano a raddoppiare il ritmo cardiaco per un tempo che oscilla tra 3 e 5 minuti.

Del resto, è risaputo che la risata invita il nostro corpo a produrre le endorfine – analgesici naturali – che ci aiutano a combattere i microbi e batteri.

La risata: prova e controprova

Gli studi e gli approfondimenti permettono di scendere al nocciolo della questione, le prove pratiche offrono una motivazione tangibile ed efficace per avvicinare gli scettici.

Questo concetto è piuttosto diffuso tra chi pratica la medicina alternativa e più in particolare è un operatore olistico.

La prova dell’efficacia della risata arriva dal dottor Lee Berk che a capo di un team di dottori nell’ambito psico-neuro-immunologia.

Decisero di dividere un gruppo di persone in due sottogruppi scegliendo persone che avessero nella propria storia clinica, problemi cardiaci.

Il primo gruppo è stato sottoposto a cure standard senza nessuna aggiunta, mentre per il secondo, hanno deciso di affiancare alle cure una terapia del sorriso durante la quale le persone dovevano visionare video divertenti per almento 30 minuti al giorno.

L’esperimento durò un anno e al termine, il gruppo con la sola terapia ha registrato un numero inferiore di aritmie, aveva un livello di pressione arteriosa più basso, più bassi, livelli degli ormoni legati allo stress, e aveva bisogno di meno farmaci.

Mentre, il gruppo con l’aggiunta la terapia alternativa del sorriso ha dimostrato una recrudescenza di attacchi cardiaci pari a due volte e mezza rispetto al primo gruppo.

Il cinema, la dimostrazione

Robin Williams e “Patch”. Basta poco per riportare alla memoria uno tra i più celebri nasi rossi e la sua importanza all’interno di un ospedale.
La morale del film ruota attorno alla risata: guarire dovrebbe essere uno scambio umano d’amore, piuttosto che una transazione commerciale.

La medicina olistica, ancora una volta gioca un ruolo fondamentale, poiché è a seguito delle pratiche del fondatore del Gesundheit Institute, ad offrire lo spunto necessario all’inizio dello yoga della risata.

Il club della risata, quella volta che…

Il Dottor Kataria rimase affascinato da questa particolare terapia alternativa e provò a testare sul campo quanto studiato. 

Il 13 marzo del 1995 scelse di mettere in atto il suo fantastico piano per provare con mano il reale funzionamento della pratica, al parco in cui era solito praticare sport cercò di convincere quattro persone a fondare il “club della risata”.

Iniziò così il suo percorso… Il club crebbe velocemente fino a quando non si interruppe il meccanismo poiché nessuno aveva più barzellette esilaranti da raccontare.
Il dottore non si diede per vinto e chiese ai partecipanti, ormai più di 50 di aspettare un giorno prima di abbandonare il club.

Quella notte riprese il lavoro di ricerca e finalmente trovò la risposta: il corpo non distingue tra una risata vera e una simulata. Entrambe sono in grado di produrre la stessa “chimica della felicità”. Il mattino seguente, spiegò questo al gruppo e chiese a tutti di interpretare la risata, senza uso di comicità alcuna, con lui, per un minuto.

Un po’ scettici all’inizio, acconsentirono e il risultato fu sorprendente.

Per qualcuno la risata simulata si trasformò rapidamente in risata autentica. Poiché questa è contagiosa, presto, anche gli altri fecero seguito. In poco tempo, il gruppo stava ridendo come mai prima di allora.

La risata che seguì durò per quasi dieci minuti. Questa idea rivoluzionaria segnò la nascita dello Yoga della Risata.

Yoga della risata, divertente e non solo

Il dottor Kataria iniziò così a sviluppare una serie di esercizi che si avvicinassero all’esigenza della risata e permettessero al tempo stesso di assecondare l’esigenza di movimento.
Prendendo spunto dalla giocosità tipica dell’età infantile, sviluppò altre tecniche per stimolare questo tipo di atteggiamento all’interno del gruppo.

La moglie Madhuri Kataria notò quanto la risata e l’atteggiamento inconsapevole del corpo si avvicini ad alcuni movimenti di Pranayama, e incorporò il tutto creando a tutti gli effetti lo Yoga della risata.

Oggi,  il laughter Yoga o Yoga della Risata altro non è, che un mix perfetto tra esercizi di respirazione yogica, stretching e movimenti che stimolano la risata e aiutano a coltivare la giocosità tipica dei bambini.

 

Yoga della risata scopri di più

 

Anna Leo

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