L’Imperatrice nei Tarocchi: III Arcano Maggiore

L’imperatrice nei Tarocchi afferma Il nuovo mood e permette di fare i primi passi in una realtà nuova e ricca di occasioni da cogliere al volo

Chi è l’imperatrice nei Tarocchi di Marsiglia?

La felicità terrena è a portata di mano grazie al duro lavoro introspettivo della Papessa e al primo passo nel nuovo MOndo grazie all’imperatrice che accompagna il soggetto offrendo dolcezza ed equilibrio.

Lo scudo e lo scettro impugnati dall’Imperatrice nei Tarocchi marsigliesi sottolineano il nuovo potenziale della carta che trova un benessere grazie anche alle cose materiali.

L’arcano numero 3 è sinonimo di potenziale generativa a tutti i livelli.
Ambizione e sensualità sono elementi sottolineati anche dallo sguardo dell’imperatrice che rivolta al futuro sceglie di andare oltre.

La Papessa era rivolta al passato e alla voglia di guarire da cicli negativi, l’imperatrice prende atto del potenziale e inizia ad andare oltre.

Quali sono gli elementi della carta?

L’Imperatrice nei tarocchi esalta l’individualità e la creatività ritrovata.
L’equilibrio raggiunto faticosamente offre una nuova consapevolezza che si traduce in una lama forte, diretta, sincera e chiara.

Il risultato è a portata di mano, il percorso è appena stato intrapreso e le nuove potenzialità incontrano la voglia di fare e mettersi in gioco.

Se da un lato si riscopre il proprio potenziale, dall’altro è la voglia di restare con i piedi per terra a prendere il sopravvento.

L’imperatrice è quel momento in cui dopo esserti ripetuto per lungo tempo “ce la puoi fare!” finalmente ti accorgi che ci stai riuscendo, davvero. 

L’imperatrice in una stesa: cosa significa?

 L’imperatrice è una carta forte che riesce ad influenzare le carte vicine. 

Se è estratta come carta iniziale della stesa dei tarocchi può raccontare di prestare attenzione all’entusiasmo per una nuova avventura che ci accingiamo a vivere.

In una zona di transizione, influenza le carte vicine e sottolinea l’importanza di contare sulle proprie forze e se necessario chiedere un aiuto all’esterno senza delegare nel suo complesso la situazione che tanto ci sta a cuore.

L’imperatrice in amore carta dritta

La relazione si presenta stabile e serena. Oppure preannuncia un incontro importante che si crea su basi solide, leali. Qualcosa di bello nella sfera emotiva sta per venire alla luce.

L’imperatrice nel lavoro/denaro carta dritta

Un successo rapido e prestigioso. Finalmente gli sforzi iniziano a dare i loro frutti e trasformarsi in abbondanza, ricchezza – d’animo e materiale.

Lo stato di benessere generale si traduce in una spiccata abilità nel concludere affari vantaggiosi.

L’imperatrice capovolto in una stesa: cosa significa?

L’entusiasmo rischia di oscurare gli obiettivi ed ecco che la nostra speranza svanisce e si traduce in un ennesimo fallimento.

Peccare di superficialità, poco studio e assenza di analisi condiziona la situazione, serve prestare la giusta attenzione mantenendo intatto l’equilibrio della situazione.

La creatività resta invariata, ciò che cambia è l’approccio che dev’essere attento e strutturato.

Un po’ come quando guardandosi indietro ci si accorge di aver agito con immaturità, ecco l’imperatrice rovesciata nei tarocchi di Marsiglia è quel momento in cui ci si rende conto dell’importanza dell’esperienza.

L’imperatrice in amore carta al rovescio

La mancanza di comunicazione è alla base di rapporti poco chiari, sfuggenti e tristi.
La carenza affettiva si traduce nella caduta in un vortice negativo che amplifica emozioni negative come solitudine e tristezza.
Lo sguardo rivolto al futuro resta intatto, nonostante si iniziano a perdere le speranze.

L’imperatrice nel lavoro/denaro carta al rovescio

Intralci, ostacoli e poca voglia di esprimere il proprio modo di essere caratterizzano la carta al rovescio che si traduce in situazioni statiche, ridondanti e poco produttive.

Un affare sfumato a causa di una leggerezza, situazioni ingannevoli.

Petit Normand: storia e curiosità

Le Sibille Petit Normand offrono una prospettiva per risolvere e affrontare l’ostacolo che tanto ci affligge, ecco come si usano

Petit Normand

Cosa sono le Sibille Lenormand? 

Per prima cosa serve dividere le due tipologie: Le Normand e Le Petit Normad.
Il primo mazzo è composto da 52 carte e associa semi e scene, mentre le seconde sono composte da 36 lame.

L’espressione della domanda trova, nelle sibille Lenormand una sorta di narrazione che incontra una delle possibili prospettive e soluzioni per affrontare e superare il problema.

Questo era ciò che accadeva nei salotti storici, o almeno è quanto ci viene tramandato. 

Diverse leggende si muovono attorno alla nascita delle sibille Lenormand e tutte vogliono condividere la necessità di risolvere un ostacolo nel qui e ora per vivere meglio il proprio futuro.

La storia delle sibille Le Normand

Il 27 maggio 1772 una bambina ospite del convento di Alençon e Parigi.

Sono questi i comuni denominatori che legano la nascita delle sibille Lenormand con il mondo della magia bianca.

Pare che la bambina abbia avuto una vita piuttosto travagliata dove la sua principale forza era la sua capacità di prevedere il futuro, fino al 1793 quando aprì uno studio di cartomanzia “Mademoiselle Lenormand, libraire”.

La forza del suo dono le permise di raccogliere numerosi consensi e in breve tempo scalò i vertici del mondo aristocratico raggiungendo personaggi storici di spiccato rilievo. 

Morì il 25 giugno 1843 e lasciò in eredità delle tavole disegnate che oggi conosciamo come Lenormand.

Petit Normand, come si usano

Oggi esistono moltissime versioni che si adattano ai diversi stili grafici e scelgono di essere più o meno esaustive.

Nei prossimi giorni analizzeremo ogni singola lama: scegliamo di proporre una versione fatta in casa delle lame così da essere più immediate e chiare nella lettura.

Chi si avvicina alla lettura dei tarocchi vuole e deve prestare la massima attenzione ad innumerevoli particolari, ecco perché iniziare da una versione semplice è più facile e utile per prendere dimestichezza ed iniziare a costruirsi un piccolo bagaglio di esperienza.

Le petit Normand sono un fantastico punto di partenza per iniziare a conoscere le sibille e allenare il proprio dono.

Tutti possediamo una particolare capacità, dopo averla riconosciuta serve allenarla! 

La Papessa nei Tarocchi: II Arcano Maggiore

La papessa nei Tarocchi rappresenta l’equilibrio lentamente costruito grazie ad un percorso introspettivo faticoso e impegnativo.

Chi è la papessa?

La Papessa è sinonimo di presa di coscienza e necessità di mantenere l’equilibrio faticosamente raggiunto.
Se con il Bagatto o il Mago le idee prendono forma, ecco che la Papessa segna un punto d’arresto necessario per ripristinare l’equilibrio nel momento presente e con le nuove potenzialità.

Prima di agire serve approfondire e analizzare nel suo complesso ogni situazione.
La Papessa sembra dire proprio questo, aspetta prima di agire.
Rifletti, analizza, studia e prenditi del tempo.

In termini di energie si può ricondurre la papessa all’energia YANG: magnetismo, potere e introspezione si incontrano per ricondurre verso una nuova dimensione fatta di maggiore consapevolezza e voglia di mettersi in gioco.

Quali sono gli elementi della carta?

Un mantello azzurro, colore della spiritualità, avvolge la veste con il rosso prevalente, sinonimo di energia vitale.

La Papessa nei Tarocchi di Marsiglia è la guardiana del tempio, la sua collocazione è alle soglie del Nuovo Mondo, come a ricordare che ciò che ci si appresta a vivere ha anche dei lati oscuri, servirà essere pronti per affrontarli nel migliore dei modi e allo stesso tempo, essere predisposti per accogliere tutto ciò che di benevolo sta per arrivare o stiamo per raggiungere.

La carta esprime la voglia di entrare in contatto con la propria spiritualità, approfondire la sfera emotiva per evidenziare quanto l’equilibrio interiore si rifletta verso l’esterno.

Se da un lato è la sfera spirituale ed emotiva ad essere posta in primo piano, dall’altro la papessa è sinonimo di inizio, una sorta di viaggio iniziatico che attraverso nuovi sensi ci conduce verso una prospettiva differente e sconosciuta. 

La papessa in una stesa: cosa significa?

L’intuito come fonte essenziale.
Quella voce interiore che raggiunge il pensiero senza essere guidata da un istinto razionale.

La Papessa nei Tarocchi è una carta molto positiva che aiuta a raggiungere una nuova Verità del proprio modo di essere e approcciarsi con l’esterno.

Tutto ciò che è ignoto prender forma e incrementa l’importanza.

In una stesa la papessa vuole sottolineare l’importanza di fermarsi un attimo e pensare con attenzione a ciò che si sta per affrontare.

 

La Papessa in Amore carta dritta

Se in una stesa d’Amore compare la Papessa serve analizzare con attenzione in quale posizione viene estratta.

In linea generale vuole sottolineare l’importanza del proprio IO interiore che in una coppia è parte integrante di un progetto più ampio.

La Papessa nel lavoro carta dritta

Nella sfera lavorativa e materiale la papessa vuole difendere la forza di volontà che nasce dalla consapevolezza della propria forza interiore, talvolta serve fidarsi ed affidarsi al proprio intuito.

Il successo dipende dall’impegno.

La papessa nei Tarocchi capovolta in una stesa: cosa significa?

Contrattempi, lontananza, superficialità ed eccessiva leggerezza.

Serve ristabilire un equilibrio interiore e per potervi accedere è necessario lavorare su se stessi e con le proprie forze.

Talvolta, il senso di smarrimento che si vive è definito dal nostro modo di essere: temiamo il tradimento ed attiriamo persone con questa frequenza energetica.

Per evolverci dobbiamo prima di tutto trovare la nostra giusta dimensione, così da attirare nella nostra Vita ciò che è meglio per noi, lezione dopo lezione.

La Papessa in Amore carta al rovescio

La coppia assume un’importanza relativa quando compare la Papessa, l’altro è un po’ il riflesso di ciò che vogliamo vedere. Ecco che se notiamo degli ostacoli nella comunicazione forse parte della causa è da ricercare in noi stessi.

La Papessa nel lavoro carta al rovescio

L’indecisione non dev’essere sinonimo di introspezione. Per raggiungere un risultato serve impegnarsi che è diverso dal tralasciare una situazione per il timore di volerla affrontare.

Le sibille: cosa sono e come si usano

Le sibille sono carte divinatorie che scelgono di raccontare una prospettiva. Intuitive e ricche di significato aiutano a risolvere una situazione.

La storia delle sibille

Tra le varie leggende che gravitano attorno alla nascita delle Sibille, una ha catturato la mia attenzione: le sibille erano vergini dotate di virtù che, ispirate da Apollo erano in grado di preannunciare avvenimenti talvolta inimmaginabili.

Nel corso dei secoli, in molti si sono interessati alla famosa virtù tramandata dalle Sibille, senza però riuscire a trarne una conclusione concreta.
Oggi mi piace pensare che le Sibille erano come noi, avevano un determinato talento e sceglievano di coccolarlo e svilupparlo.
Oggi le Sibille si presentano come mazzi di tarocchi, ne esistono moltissime versioni, alcune con tonalità delicate, altre più strong.

Ciò che conta è l’intento con cui si utilizzano che, dev’essere unito alla voglia di chi le “legge” di condurre il consultante verso una possibile soluzione.

Perché si chiamano così?

La loro origine si lega all’utilizzo che ancora oggi ne viene fatto.
Le Sibille e i Tarocchi permettono di raggiungere velocemente un risultato dato che, grazie al loro essere estremamente intuitive raccontano una storia che, a seconda della domanda e della situazione, può essere più o meno in linea.

Spesso vengono chiamate Sibille Chiacchierine e si legano all’intuito e alla sensibilità di chi sceglie di consultare: ogni lama si lega ad un seme specifico, ne esistono di diversi tipi e ognuna ha un proprio intento.

Il consiglio per chi sceglie di avvicinarsi al mondo della tarologia o della cartomanzia è quello di imparare – prima di tutto – a vivere nel qui e ora e, solo successivamente provare a giocare con gli strumenti magici.

Come si compone un mazzo? 

La regola originale vuole le sibille come un mazzo composto da 52 carte con la suddivisione in 4 gruppi: cuori, quadri, fiori e picche.

Ogni seme ha un proprio significato e una sfera specifica di azione, sarà poi il numero della lama – esattamente come negli arcani minori dei tarocchi – a stabilire il livello dell’azione o della predizione.

  • Fiori: creatività, ottimismo, eventi positivi.
  • Cuori: affetti, emozioni, amore.
  • Quadri: affari, interessi.
  • Picche: coraggio, azione, superamento di ostacoli.

Mescola, concentrati ed estrai.
Prima però devi aver espresso la domanda, una domanda precisa che non richieda come risposta un secco Sì o No, ma al contrario offrire una prospettiva.

Qualsiasi sia l’esito, serve ricordare che le Sibille, i Tarocchi e tutti gli strumenti di divinazione della Magia Bianca – o verde – offrono delle prospettive, mai soluzioni uniche!

Cosa chiedere alle Sibille Canterine? 

Sono diversi gli aspetti che offrono alle Sibille di essere d’aiuto, del resto è questo il loro compito: offrire un punto di vista.

  • I problemi della vita quotidiana.
  • Le difficoltà nel prendere una decisione.
  • La voglia di evitare pericoli o scegliere di usare la paura a proprio vantaggio.

Un altro aspetto interessante delle Sibille è la capacità di offrire delle tempistiche per le eventuali soluzioni.

Solitamente le Sibille Canterine, così come la versione Lenormand permettono di analizzare diversi aspetti che si legano:

  • al seme delle carte estratte,
  • al numero della lama,
  • alla figura rappresentata o scena.


Insomma, diversi elementi che offrono una prima ed immediata interpretazione che, grazie all’esperienza di chi le legge, si trasforma in approfondimenti chiari e precisi.

Le sibille e la tarologia

Utilizzare questo strumento nella tarologia permette di evidenziare ancora una volta, il potenziale della consultante che, grazie ai nuovi elementi si trova a dover scegliere quale strada percorrere.

Seguo il consiglio delle carte o mi affido al mio coraggio?

I due punti di vista sono entrambi corretti e, soprattutto in persone insicure, possono aiutare a sviluppare il coraggio: “Io valgo e scelgo di seguire il mio istinto”.
Talvolta, è esattamente questo il messaggio che stiamo cercando con il nostro inconscio, ma fatichiamo a faro emergere poiché ci lasciamo rallentare dalle nostre stesse paure.
Prima di tutte serve imparare a conviverci, per poi trasformare il tutto in potenti punti di forza.
Step by step.

Il Bagatto nei Tarocchi: I Arcano Maggiore

Il bagatto nei Tarocchi di Marsiglia è sinonimo di inizio, di idee che prendono forme.
Gli spunti sono interessanti e ruotano attorno ad un qualcosa che sta per iniziare.

Chi è il bagatto?

I tarocchi di Marsiglia contengono un’infinità di spunti utili e davvero interessanti.

Scegliere di approfondirli significa allenare la mente a prestare la massima attenzione ai dettagli, piccole sfumature che spaziano da tonalità di colore sino a trasformarsi in vere e proprie nuove prospettive.

I tarocchi, intesi come strumento di crescita personale celano questo potenziale che si esprime attraverso diverse teorie sviluppate negli anni.

Il bagatto è un artista di strada, un mago allo sbaraglio, un giovane iniziato alla magia, un passo avanti rispetto al giullare e uno indietro rispetto al mago saggio.

Talvolta divertente, altre eccessivamente frettoloso.

O forse un abile chiacchierone che mostra idee e spunti senza raggiungere un risultato tangibile, o meglio, non ancora.

Quali sono gli elementi della carta?

Il bagatto nei Tarocchi rappresenta:

  • Idee destinate a trasformarsi in un progetto concreto
  • Fragili germogli da coltivare e crescere con cura

Sul tavolo ha – ben visibili – tutti gli elementi che compongono gli arcani minori, ecco perché si associa il bagatto ad idee ancora in fase di gestazione.

Il numero della lama è un altro indizio di quanto l’energia associata sia agli albori, agli inizi. L’azione sta per realizzarsi, per esprimersi ed evolversi.

L’evoluzione dell’idea avverrà più avanti, ora è tempo di progetti e di sviluppare la vena creatrice che la tavola ricca di elementi porta con sé.

Gli elementi spirito, anima e corpo sono un tutt’uno, proprio perché quando sta per nascere un’idea serve protezione, cura e attenzione.

Il bagatto è l’origine tangibile di un qualcosa, il primo verso, il passo iniziale.

Il bagatto in una stesa: cosa significa?

Quando compare il bagatto in una lettura dei tarocchi è essenziale osservare in quale posizione si colloca.

In linea generale, è una carta positiva, di azione e movimento.

Un qualcosa sta per realizzarsi e prendere forma, l’idea che abbiamo in testa si sviluppa e trasforma in un progetto.

Tuttavia, essendo ancora agli albori, è necessario compiere uno sforzo per far sì che il tutto si realizzi, soprattutto sotto il profilo emotivo, sarà necessario mettere in campo una forza maggiore.

L’arcano maggiore è strettamente collegato a ciò che lo circonda, se vicino ci sono lame che richiedono sacrificio, allora l’obiettivo dover essere strutturato meglio.

Il bagatto è sinonimo di un qualcosa che si sta per realizzare, se e come sarà compito nostro.

Coraggio, spontaneità, accettare la sfida, trionfo del merito personale grazie alla spinta data dall’autostima che raggiunge vibrazioni emozionali davvero alte.

La passione di un qualcosa di nuovo, l’inizio di una nuova avventura, la voglia di iniziare subito.

Il bagatto in amore carta dritta

Colpo di fulmine destinato a trasformarsi in un qualcosa di più importante.
Attrazione e fascino, magnetismo capaci di regalare facili conquiste.
Amore sincero e costruttivo. Amicizia sincera e profonda.

Il bagatto nel lavoro/denaro carta dritta

Le nuove attività saranno utili e profittevoli. Servirà adoperarsi verso una scelta rapida e veloce. Qualcosa di imminente necessita dell’aiuto esterno.

Il bagatto nei Tarocchi capovolto in una stesa: cosa significa?

In una stesa tarocchi di Marsiglia potrebbe capitare che alcune carte escano capovolte.

Se capita con il bagatto ecco che la lama racchiude e rafforza l’idea di difficoltà nel realizzare e progettare il proprio obiettivo.

In questa situazione serve prestare la massima attenzione alle emozioni che ci circondano, allontanare l’impazienza e stare molto attenti nel procedere con calma prestando attenzione ai dettagli.

Poca fiducia, impazienza, insicurezza. Queste sono le emozioni che gravitano attorno alla carta capovolta.

La sfera di interesse è poco definita, poiché il bagatto identifica tutte le materie: dallo spirituale al personale e tangibile.

Un altro dettaglio da considerare è quello di essere scaltri, ma fino ad un certo punto, l’esperienza prima o poi insegna che, per raggiungere un obiettivo serve impegnarsi, la furbizia può aiutare ma quando sembra essere la soluzione per raggiungere uno scopo senza nessuna fatica, ecco che compare un ostacolo difficile da affrontare.

Il bagatto nei Tarocchi può, quindi, anche essere un ostacolo.
Pertanto sono due le direzioni della carta capovolta.
Da una parte l’eccessiva furbizia si trasforma in avidità esasperata, perdita di fiducia nel prossimo e irritante impazienza.

Dall’altra è l’ostinazione e la troppa testardaggine a rappresentare elementi negativi che incupiscono e creano smarrimento nel consultante.

Il bagatto in amore carta al rovescio

La fiamma della passione si spegne a causa di perdita di entusiasmo, eccessivi litigi, troppe tensioni

Il bagatto nel lavoro/denaro carta al rovescio

Blocco e false illusioni si manifestano mediante difficoltà di comunicazione.

Perdita, truffa, poca autostima.

Il Matto nei Tarocchi: L’Arcano Maggiore numero 0

Il matto nei Tarocchi è la sintesi dell’inizio di un viaggio. Il primo passo verso un nuovo ciclo. Quel momento in cui appare l’idea giusta per intraprendere un nuovo percorso

Chi è il matto?

Diverse scuole di tarocchi scelgono di considerare il matto come colui che conduce verso un nuovo percorso, altre invece preferiscono considerare la carta come il perfetto concludersi di un ciclo.
Una sorta di persona nuova che, dopo diverse peripezie e avversità, si ritrova con un nuovo potenziale da utilizzare.
Il Matto è l’individuo irresponsabile, a tratti che tuttavia raccoglie plausi silenziosi e offre spunti di riflessione.
Quante volte  abbiamo dato voce al “matto del Paese?” Lui che nelle sue divertenti boutade nasconde un fondo di verità.
Il Matto è dentro ognuno di noi, rappresenta una parte del modo di essere, è quell’elemento che utilizziamo quando stiamo per vivere una situazione nuova, sconosciuta che fa un po’ paura.
“Le Fou” è il giullare di corte e al tempo stesso è l’inizio di una nuova e profonda conoscenza.

Quali sono gli elementi della carta?

Rosso, blu e giallo. Questi sono i colori che attirano della lama numero 0 dei tarocchi di Marsiglia: il copricapo è sinonimo di mille idee che attraverso i sonagli possono prendere forma, intrattenere o semplicemente infastidire.
Il Matto nei tarocchi rappresenta il confine sottile che separa la ragione dalla pazzia, quel momento in cui lo sconfinamento in uno o nell’altro settore permette di vedere una prospettiva nuova o semplicemente notare un particolare che prima era sconosciuto.
Nei Tarocchi, l’Arcano Maggiore numero 0 è il soggetto che sceglie di mettersi in gioco, di affrontare un nuovo percorso o che vuole conoscere un mondo nuovo per poi scegliere se farne parte o meno.
Le Fou è dunque, inizio, verità, nuova visione.
Libero da condizionamenti, legami ed affetti ci si appresta a vivere una nuova situazione senza zavorre del passato.

Il matto nei tarocchi in una stesa: cosa significa?

La parola d’ordine è novità, un nuovo ciclo sta per prendere vita.
Il Matto rappresenta il seme di un qualcosa di nuovo, una sorta di nuovo inizio, tutto ciò che è passato è concluso.
Per far sì che il nuovo ciclo sia prolifico è necessario aver imparato a lasciare andare, avere il cuore e la mente libera da condizionamenti.
Infatti, troppe volte scegliamo di portare rancore verso una situazione o una persona, questa condizione però occupa spazio e non permette di andare oltre e accogliere nel migliore dei modi ciò che sta per arrivare.
Fortuna nel breve periodo, nuove esperienze da cogliere e coltivare a dovere, mutamenti improvvisi capaci di regalare attimi di felicità.
Quando in una lettura dei tarocchi esce il matto ecco che il nuovo segna un punto fermo: da qui in poi.
Le emozioni legate al matto rispondono ad una persona esuberante, dinamica, vitale ed allegra, a tratti geniale e lucida, senza condizionamenti limitanti.

 Il Matto in amore carta dritta

Un nuovo amore, qualcosa di nuovo sta per arrivare, servirà coltivare e nel migliore dei modi il seme del nuovo amore per trasformarlo in qualcosa di più.
Il flirt è assicurato, l’Amore con la A maiuscola, un po’ meno.

Il Matto nel lavoro/denaro carta dritta

Un progetto sulle proprie corde, un’impresa vincente, un colpo di genio e nuove iniziative sono pronte per partire, serve attenzione e voglia di mettersi in gioco.
Giusto mood per l’occasione che si aspettava da tanto!

Il Matto capovolto in una stesa: cosa significa?

Il Matto nei tarocchi capovolto o vicino a carte estremamente forti denota un entusiasmo incontrollabile che porta all’eccesso il sentimento di avventura e irrazionale.
Il carattere eccessivamente volatile comporta rischi imprevisti e particolarmente pericolosi che si traducono in insicurezza, passività e inerzia per il risultato negativo.
Immaturo e poco propenso al razionalizzare la situazione, il matto al contrario rischia di intraprendere una nuova situazione senza metterci la testa e di conseguenza, lasciando sfumare un’occasione che diversamente avrebbe avuto un buon potenziale.
Caos, sregolatezza, gioco d’azzardo, vendetta, odio, aggressività.

Il Matto in amore carta al rovescio

Un amore non corrisposto, una sorta di ossessione che nasce senza un perché.
Relazioni troppo volatili senza la voglia di mettere delle basi che si traducono in una solitudine affettiva.
Un vortice negativo.

Il Matto nel lavoro/denaro carta al rovescio

Un contratto si blocca o interrompe senza un apparente motivo.
Inganni, drammi, tradimenti dovuti ad una mancanza di comunicazione nelle azioni da intraprendere.
Accumulo di denaro proveniente da illeciti che poco hanno a che vedere con la forza di volontà e il merito.

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