Oracoli & Tarocchi
Le Sibille Petit Normand offrono una prospettiva per risolvere e affrontare l’ostacolo che tanto ci affligge, ecco come si usano
Cosa sono le Sibille Lenormand?
Per prima cosa serve dividere le due tipologie: Le Normand e Le Petit Normad.
Il primo mazzo è composto da 52 carte e associa semi e scene, mentre le seconde sono composte da 36 lame.
L’espressione della domanda trova, nelle sibille Lenormand una sorta di narrazione che incontra una delle possibili prospettive e soluzioni per affrontare e superare il problema.
Questo era ciò che accadeva nei salotti storici, o almeno è quanto ci viene tramandato.
Diverse leggende si muovono attorno alla nascita delle sibille Lenormand e tutte vogliono condividere la necessità di risolvere un ostacolo nel qui e ora per vivere meglio il proprio futuro.
La storia delle sibille Le Normand
Il 27 maggio 1772 una bambina ospite del convento di Alençon e Parigi.
Sono questi i comuni denominatori che legano la nascita delle sibille Lenormand con il mondo della magia bianca.
Pare che la bambina abbia avuto una vita piuttosto travagliata dove la sua principale forza era la sua capacità di prevedere il futuro, fino al 1793 quando aprì uno studio di cartomanzia “Mademoiselle Lenormand, libraire”.
La forza del suo dono le permise di raccogliere numerosi consensi e in breve tempo scalò i vertici del mondo aristocratico raggiungendo personaggi storici di spiccato rilievo.
Morì il 25 giugno 1843 e lasciò in eredità delle tavole disegnate che oggi conosciamo come Lenormand.
Petit Normand, come si usano
Oggi esistono moltissime versioni che si adattano ai diversi stili grafici e scelgono di essere più o meno esaustive.
Nei prossimi giorni analizzeremo ogni singola lama: scegliamo di proporre una versione fatta in casa delle lame così da essere più immediate e chiare nella lettura.
Chi si avvicina alla lettura dei tarocchi vuole e deve prestare la massima attenzione ad innumerevoli particolari, ecco perché iniziare da una versione semplice è più facile e utile per prendere dimestichezza ed iniziare a costruirsi un piccolo bagaglio di esperienza.
Le petit Normand sono un fantastico punto di partenza per iniziare a conoscere le sibille e allenare il proprio dono.
Tutti possediamo una particolare capacità, dopo averla riconosciuta serve allenarla!
Cristalli
Ethereal Crystal: nella pratica il trattamento olistico viene anche definito “guarigione con cristalli eterei”.
L’intenzione, esattamente come in tutte le altre pratiche olistiche gioca un ruolo fondamentale.
L’intenzione unita allo sblocco del Chakra di riferimento permette di risolvere il blocco e ristabilire un equilibrio concreto nel qui e ora.
I cristalli e la natura
Esempi di trattamenti di Ethereal Crystal
Un esempio di trattamento che fa Ole Gabrielsen è quello di utilizzare tre pietre:
- Rubino sul chakra della radice
- Citrino sul chakra del plesso solare
- Quarzo rosa su quello del cuore
L’operatore può scegliere di concentrarsi su di un solo chakra e risolvere il blocco con maggiore intensità piuttosto che svolgere un lavoro complessivo ed armonico che inglobi altri punti energetici.
Oppure si può sviluppare l’intento in modo tale da inondare il soggetto con ciò che fatica a vedere: il citrino è un cristallo che dona particolarmente gioia allegria e voglia di vivere, se abbiamo quindi una persona malinconica possiamo inviare il citrino a quella persona senza indirizzarlo per forza ad un chakra specifico.
Lo collochiamo nella persona nella sua interezza.
Molto spesso si seguono i colori delle pietre associati ai chakra: per fare un altro esempio abbiamo detto che il quarzo citrino è gioia, allegria voglia di vivere.
Per ipotesi se vogliamo infondere ottimismo ad una persona che vede tutto nero, considerando che il chakra coinvolto in questo caso è quello della mente, quello della vista possiamo mettere un citrino eterico nel chakra della fronte. Perché no?
Possiamo anche inviare i cristalli eterici dove vogliamo, non necessariamente nei chakra principali, ma da qualsiasi parte.
Trattamento a distanza
Esattamente come nel trattamento in presenza, anche nella distanza assume particolare importanza l’intenzione o l’intento.
Quindi, immaginare di mettere i vari cristalli nei diversi chakra , dando l’intenzione, per esempio, turchese per il chakra della gola e via, via gli altri chakra.
L’intenzione è quella di inviare reiki ad una persona senza che abbia dei connotati specifici, basta visualizzare la figura, senza dettagli e particolari.
Un’altra soluzione, è quella di concentrarsi esclusivamente sul cristallo etereo ed inviarlo alla persona. Visualizzare una sorta di canale che inizia dal nostro chakra della corona e raggiunge il soggetto laddove lo necessita maggiormente.
Come si creano i cristalli eterei?
Per creare un elisir di cristalli fisici serve seguire una preparazione semplice: in un bicchiere d’acqua posizionare il cristallo (magari protetto da un ampolla) lasciare in ammollo per almeno 12 e massimo 24 ore, e bere l’acqua potenziata.
In questo modo si incrementa il nostro potenziale energetico necessario per trasmettere l’intento e risolvere l’intenzione.
Ethereal Crystal diventa una pratica potenziata e potenziante.
Il cristallo etereo, essendo un qualcosa di intangibile ruota attorno all’intento e alla capacità di restare nel qui e ora dell’operatore.
La visualizzazione è l’elemento fondamentale che associata all’acqua offre lo stesso potenziale del cristallo fisico.
Il bicchiere di acqua dovrà essere caricato dall’espressione chiara dell’operatore che dovrà dichiarare quale cristallo vuole realizzare e quali funzioni deve potenziare.
Ethereal Crystal e punte di quarzo ialino
I quarzi ialini si differenziano per la forma: esistono ad una puta o con due punte (biterminati).
Nella pratica con il cristallo fisico, la punta gioca un ruolo fondamentale, poiché soprattutto nella creazione della griglia offre una direzione preciso in cui incanalare l’energia.
Nel caso del biterminato, quindi con due punte, crea un flusso che va in entrambi i sensi sia dall’alto verso il basso sia viceversa, così da offrire un equilibrio maggiore.
La differenza scaturisce nel secondo gruppo di livelli, quando serve assottigliare la conoscenza e definire maggiormente i dettagli.
Per risolvere il dilemma e utilizzare il cristallo eterico serve dunque, definire intento, intenzione e direzione.
Perché serve fare questa distinzione?
Il chakra del cuore il quarto chakra, sappiamo essere quello dell’amore e il chakra del plesso solare il terzo chakra quello immediatamente sotto, è molto legato alla personalità.
Per una persona con un ego troppo grande e che quindi non ha un amore sufficiente verso gli altri, può essere utile porre un quarzo ialino con la punta verso il basso, in modo che il chakra del cuore comunichi meglio con esso.
Lo si usa, quando si valuta che tra due chakra non vi è un collegamento sufficiente.
Se invece non riusciamo ad esprimere il nostro amore può essere utile mettere un quarzo ialino eterico sul chakra del cuore con la punta rivolta verso quello della gola che sappiamo essere quello della comunicazione, dell’espressione.
Pertanto i trattamenti che sarà possibile effettuare, potranno fare riferimento alle proprietà che si possono leggere e studiare che hanno quelle specifiche pietre e cristalli. Rendendo pertanto il trattamento più specifico e potente.
Operatori olistici e Ethereal Crystal
L’ambito del benessere della persona passa dal corpo allo spirito e grazie a differenti pratiche trovi ampio margine di movimento.
L’energia universale e tutto ciò che ne gravita attorno è un qualcosa di davvero unico che, solo una conoscenza approfondita può permettere anche al soggetto razionale di trarre conclusioni sensate e giovare di determinati benefici.
Il primo obiettivo di un operatore olistico è quello di permettere al soggetto che lo richiede di recuperare un equilibrio nel qui e ora.
Serve documentarsi, evitare di affidarsi al primo che passa, verificare la presenza di certificati e di capacità reali, e successivamente affidarsi.
Energiaolistica.it nasce con questo intento. Basta poco, serve a tanto.
Benessere Spirituale
Registri Akashici e la voglia di approfondire il proprio modo di essere
Cos’è l’Akasha?
Prima ancora di approfondire i registri Akashici serve capire cosa è l’Akasha.
Lì dove tutto ha inizio, infatti il termine in sanscrito significa “sostanza”, ossia l’essenza con la quale sono fatte le cose, qualsiasi oggetto, persona o essere in movimento o statico.
L’interconnessione che avviene tra due – o più – elementi viene registrata nell’Akasha, come a creare una sorta di storia legata da un filo conduttore tra universo e individuo.
Sui registri akashici ci sono: emozioni, pensieri, parole, comportamenti e situazioni che riguardano l’individuo dal suo inizio in questa Vita sino al suo ritorno come anima.
La sensazione di aver già visto, conosciuto o vissuto una determinata situazione potrebbe essere il collegamento più evidente con il proprio registro Akashico.
La consapevolezza nel conoscere e approfondire l’argomento permette a chi ne fa richiesta e si sottopone alla seduta di acquisire nuove conoscenze sul proprio essere.
Il viaggio akashico
Sono molti i personaggi storici che hanno dimostrato la grande forza della conoscenza.
Steiner ad esempio, riusciva a cogliere l’essenza dei vegetali, parlava e nutriva con amore le piante dalle quali ricavava l’olio essenziale.
Il suo essere profondamente spirituale era frutto della profonda conoscenza della propria anima, nutrita anche da esperienze extrasensoriali come i registri akashici.
In linea generale, oltre alla vita attuale, anche le precedenti restano impresse sul grande libro ed esperienza dopo esperienza, si può compiere un percorso per decifrare determinati comportamenti, così da migliorarsi e progredire verso una più elevata vibrazione energetica.
M.Blavatsky: “L’ Akasha, Luce Astrale, può definirsi come l’Anima Universale, la Matrice dell’universo, il Mysterium Magnum dal quale tutto quanto esiste è nato per separazione o differenziazione”.
Aver accesso ai registri vuol dire raggiungere informazioni utili per arrivare all’obiettivo definito durante la reincarnazione.
Come si fa una lettura dei registri akashici?
Ogni lettura è un qualcosa di molto intimo e personale.
I Maestri che accompagnano la nostra anima durante la lettura scelgono di svelare ciò che siamo pronti a ricevere.
Il percorso si avvia con una meditazione particolare che inizia con una Preghiera Sacra, durante la quale si richiama la nostra frequenza energetica legata al nome e cognome di questa vita.
I guardiani che risiedono all’ingresso della libreria scelgono se offrire l’ingresso oppure ostacolarlo, se pronti a ricevere la meditazione continua e si attraversa il portale verso la risposta che andiamo cercando.
L’informazione utile può arrivare in diverse modalità: parole, immagini o comportamenti che tutto ad un tratto cambiano, spesso ci capita di avere la famosa illuminazione, con una lettura dei registri akashici si potrebbe velocizzare la modalità.
Talvolta però, non abbiamo ancora tutti gli strumenti per ricevere ciò che cerchiamo e la lettura offre altre soluzioni per superare l’ostacolo che ci affligge.
Come si fanno le domande?
Serve sottolineare che durante una lettura dei registri Akashici ciò che si riceve è una nuova ventata di energia pura, con vibrazioni molto alte così da permetterci una sorta di guarigione spirituale e la ritrovata capacità di affrontare – e superare – gli ostacoli.
La domanda dev’essere posta in maniera tale da ottenere una risposta completa ed esaustiva, solitamente riguarda le vite passate, eventuali nodi karmici, ostacoli che oggi fatichiamo ad affrontare in ambienti lavorativi, familiari o emozionali.
Il futuro è in fase di scrittura, non è ancora stato definito, è completamente dipendente dal nostro presente e, se lavoriamo bene oggi, possiamo vivere meglio – anche – domani.
Ecco perché è importante essere completamente nel qui e ora prima di affrontare una lettura dei registri akashici.
Le affermazioni dei Maestri
“Osserva i tuoi pensieri degli ultimi tempi”.
“I pensieri di alta qualità sono più forti delle emozioni inespresse, trattenute, intossicanti che potresti arrivare a sentire verso le cose quando non si avverano come tu vorresti.
La tua intenzione va assecondata, seguita, va amata. Le leggi della creazione sono inequivocabili: quello che più fortemente desideri accade, il resto no.”
“Sai che il cammino di un’anima non è fatto di una cosa sola ma di molte esperienze di vite in dimensioni diverse. Ognuna di esse serve per ricomporre il frammento nella sua interezza, dando origine ad un essere cosmico che possa essere d’aiuto all’umanità.
La gioia è un’onda enorme di luce che espande la tua coscienza a livelli inimmaginabili che altrimenti non si possono raggiungere.”
Oracoli & Tarocchi
La papessa nei Tarocchi rappresenta l’equilibrio lentamente costruito grazie ad un percorso introspettivo faticoso e impegnativo.
Chi è la papessa?
La Papessa è sinonimo di presa di coscienza e necessità di mantenere l’equilibrio faticosamente raggiunto.
Se con il Bagatto o il Mago le idee prendono forma, ecco che la Papessa segna un punto d’arresto necessario per ripristinare l’equilibrio nel momento presente e con le nuove potenzialità.
Prima di agire serve approfondire e analizzare nel suo complesso ogni situazione.
La Papessa sembra dire proprio questo, aspetta prima di agire.
Rifletti, analizza, studia e prenditi del tempo.
In termini di energie si può ricondurre la papessa all’energia YANG: magnetismo, potere e introspezione si incontrano per ricondurre verso una nuova dimensione fatta di maggiore consapevolezza e voglia di mettersi in gioco.
Quali sono gli elementi della carta?
Un mantello azzurro, colore della spiritualità, avvolge la veste con il rosso prevalente, sinonimo di energia vitale.
La Papessa nei Tarocchi di Marsiglia è la guardiana del tempio, la sua collocazione è alle soglie del Nuovo Mondo, come a ricordare che ciò che ci si appresta a vivere ha anche dei lati oscuri, servirà essere pronti per affrontarli nel migliore dei modi e allo stesso tempo, essere predisposti per accogliere tutto ciò che di benevolo sta per arrivare o stiamo per raggiungere.
La carta esprime la voglia di entrare in contatto con la propria spiritualità, approfondire la sfera emotiva per evidenziare quanto l’equilibrio interiore si rifletta verso l’esterno.
Se da un lato è la sfera spirituale ed emotiva ad essere posta in primo piano, dall’altro la papessa è sinonimo di inizio, una sorta di viaggio iniziatico che attraverso nuovi sensi ci conduce verso una prospettiva differente e sconosciuta.
La papessa in una stesa: cosa significa?
L’intuito come fonte essenziale.
Quella voce interiore che raggiunge il pensiero senza essere guidata da un istinto razionale.
La Papessa nei Tarocchi è una carta molto positiva che aiuta a raggiungere una nuova Verità del proprio modo di essere e approcciarsi con l’esterno.
Tutto ciò che è ignoto prender forma e incrementa l’importanza.
In una stesa la papessa vuole sottolineare l’importanza di fermarsi un attimo e pensare con attenzione a ciò che si sta per affrontare.
La Papessa in Amore carta dritta
Se in una stesa d’Amore compare la Papessa serve analizzare con attenzione in quale posizione viene estratta.
In linea generale vuole sottolineare l’importanza del proprio IO interiore che in una coppia è parte integrante di un progetto più ampio.
La Papessa nel lavoro carta dritta
Nella sfera lavorativa e materiale la papessa vuole difendere la forza di volontà che nasce dalla consapevolezza della propria forza interiore, talvolta serve fidarsi ed affidarsi al proprio intuito.
Il successo dipende dall’impegno.
La papessa nei Tarocchi capovolta in una stesa: cosa significa?
Contrattempi, lontananza, superficialità ed eccessiva leggerezza.
Serve ristabilire un equilibrio interiore e per potervi accedere è necessario lavorare su se stessi e con le proprie forze.
Talvolta, il senso di smarrimento che si vive è definito dal nostro modo di essere: temiamo il tradimento ed attiriamo persone con questa frequenza energetica.
Per evolverci dobbiamo prima di tutto trovare la nostra giusta dimensione, così da attirare nella nostra Vita ciò che è meglio per noi, lezione dopo lezione.
La Papessa in Amore carta al rovescio
La coppia assume un’importanza relativa quando compare la Papessa, l’altro è un po’ il riflesso di ciò che vogliamo vedere. Ecco che se notiamo degli ostacoli nella comunicazione forse parte della causa è da ricercare in noi stessi.
La Papessa nel lavoro carta al rovescio
L’indecisione non dev’essere sinonimo di introspezione. Per raggiungere un risultato serve impegnarsi che è diverso dal tralasciare una situazione per il timore di volerla affrontare.
Oracoli & Tarocchi
Le sibille sono carte divinatorie che scelgono di raccontare una prospettiva. Intuitive e ricche di significato aiutano a risolvere una situazione.
La storia delle sibille
Tra le varie leggende che gravitano attorno alla nascita delle Sibille, una ha catturato la mia attenzione: le sibille erano vergini dotate di virtù che, ispirate da Apollo erano in grado di preannunciare avvenimenti talvolta inimmaginabili.
Nel corso dei secoli, in molti si sono interessati alla famosa virtù tramandata dalle Sibille, senza però riuscire a trarne una conclusione concreta.
Oggi mi piace pensare che le Sibille erano come noi, avevano un determinato talento e sceglievano di coccolarlo e svilupparlo.
Oggi le Sibille si presentano come mazzi di tarocchi, ne esistono moltissime versioni, alcune con tonalità delicate, altre più strong.
Ciò che conta è l’intento con cui si utilizzano che, dev’essere unito alla voglia di chi le “legge” di condurre il consultante verso una possibile soluzione.
Perché si chiamano così?
La loro origine si lega all’utilizzo che ancora oggi ne viene fatto.
Le Sibille e i Tarocchi permettono di raggiungere velocemente un risultato dato che, grazie al loro essere estremamente intuitive raccontano una storia che, a seconda della domanda e della situazione, può essere più o meno in linea.
Spesso vengono chiamate Sibille Chiacchierine e si legano all’intuito e alla sensibilità di chi sceglie di consultare: ogni lama si lega ad un seme specifico, ne esistono di diversi tipi e ognuna ha un proprio intento.
Il consiglio per chi sceglie di avvicinarsi al mondo della tarologia o della cartomanzia è quello di imparare – prima di tutto – a vivere nel qui e ora e, solo successivamente provare a giocare con gli strumenti magici.
Come si compone un mazzo?
La regola originale vuole le sibille come un mazzo composto da 52 carte con la suddivisione in 4 gruppi: cuori, quadri, fiori e picche.
Ogni seme ha un proprio significato e una sfera specifica di azione, sarà poi il numero della lama – esattamente come negli arcani minori dei tarocchi – a stabilire il livello dell’azione o della predizione.
- Fiori: creatività, ottimismo, eventi positivi.
- Cuori: affetti, emozioni, amore.
- Quadri: affari, interessi.
- Picche: coraggio, azione, superamento di ostacoli.
Mescola, concentrati ed estrai.
Prima però devi aver espresso la domanda, una domanda precisa che non richieda come risposta un secco Sì o No, ma al contrario offrire una prospettiva.
Qualsiasi sia l’esito, serve ricordare che le Sibille, i Tarocchi e tutti gli strumenti di divinazione della Magia Bianca – o verde – offrono delle prospettive, mai soluzioni uniche!
Cosa chiedere alle Sibille Canterine?
Sono diversi gli aspetti che offrono alle Sibille di essere d’aiuto, del resto è questo il loro compito: offrire un punto di vista.
- I problemi della vita quotidiana.
- Le difficoltà nel prendere una decisione.
- La voglia di evitare pericoli o scegliere di usare la paura a proprio vantaggio.
Un altro aspetto interessante delle Sibille è la capacità di offrire delle tempistiche per le eventuali soluzioni.
Solitamente le Sibille Canterine, così come la versione Lenormand permettono di analizzare diversi aspetti che si legano:
- al seme delle carte estratte,
- al numero della lama,
- alla figura rappresentata o scena.
Insomma, diversi elementi che offrono una prima ed immediata interpretazione che, grazie all’esperienza di chi le legge, si trasforma in approfondimenti chiari e precisi.
Le sibille e la tarologia
Utilizzare questo strumento nella tarologia permette di evidenziare ancora una volta, il potenziale della consultante che, grazie ai nuovi elementi si trova a dover scegliere quale strada percorrere.
Seguo il consiglio delle carte o mi affido al mio coraggio?
I due punti di vista sono entrambi corretti e, soprattutto in persone insicure, possono aiutare a sviluppare il coraggio: “Io valgo e scelgo di seguire il mio istinto”.
Talvolta, è esattamente questo il messaggio che stiamo cercando con il nostro inconscio, ma fatichiamo a faro emergere poiché ci lasciamo rallentare dalle nostre stesse paure.
Prima di tutte serve imparare a conviverci, per poi trasformare il tutto in potenti punti di forza.
Step by step.